Siamo nel Monferrato al confine tra Piemonte e Liguria. Un ambiente selvaggio dove un Biker può scaricare tutte le tossine accumulate nella settimana pedalando su tratti in salita talvolta impegnativi, a single track tecnici e distensivi, tutto condito con tratti dove la MTB si spinge o a là si porta a spalle. Due grandi anelli il primo punta al monte Pracaban ed il secondo ai laghi del Gorzente, 50 km e 1500 mt di dislivello assoluto. L' entusiasmo e lo spirito di gruppo ci ha portanti anche fuori tracciato, volevamo vedere il mare ed abbiamo puntato in alto ma la sorte ci ha destinato un sentiero dove ha messo a dura prova le nostre capacità Alpinistiche per più' di un' ora. Rientrati sul tracciato origine abbiamo pedalato sul fianco del torrente come nel West ed infine lo abbiamo guadato. Si torna a casa consapevoli di aver nuovamente scritto un'altra pagina della nostra storia.
IsoCap
Era dagli anni 90 che meditavo di ritornare alle capanne di Marcarolo. Uno splendido parco naturale al confine tra Piemonte e Liguria subito dopo Ovada. Alla fine Isocap, Kamel e Max (Caramante) mi hanno accontentato, con il mio nuovo e fiammante Garmin 820 carico una traccia, che più si addice ai miei ricordi e speranzosi cominciamo il viaggio di trasferimento, partendo dal castello di Stupinigi, luogo dell'appuntamento. Appena arrivati al luogo di partenza nei pressi di Cirimilla, l'adrenalina e la buona forma motivata dal fatto (almeno per me) avevo 5 anni in meno, ci fanno guadagnare agevolmente la cima più alta del giro, ossia il Pracaban, anche se il dislivello dell'intero giro sarà articolato sopratutto da più sali scendi, non certo da cime con altezze significative visto che siamo sull'Appennino. Sul Pracaban facciamo un incontro, dal cui esito dipenderanno alcuni avvenimenti successivi. Troviamo uno strano personaggio, seminudo e con un gozzo piuttosto pronunciato che guarda voglioso il deretano di alcuni di noi. Capiró più tardi che é una specie di satiro, a cui dobbiamo un tributo carnale, per attraversare il suo territorio. Nessuno di noi si sacrifica per il gruppo, e con la preoccupazione, noto che il curioso personaggio , comincia a pronunciare frasi minacciose in una lingua oscura, ma che si capiva ogni tanto la parola : "Garmin". Continuiamo il nostro entusiasmante giro superando guadi e la diga che delimita il lago di Gorzente, che però con grande disappunto di Max, risulta prosciugato per manutenzione, me lo farà pesare per tutto il viaggio di trasferimento di ritorno in auto (ero suo ospite sulla sua confortevole auto), non capacitandosi che non avessi avvertito l'ente parco del nostro arrivo, per disporre il riempimento dell'invaso. Ma il dramma vero doveva ancora arrivare. In un tratto con il bosco piuttosto fitto e con una traccia che ci obbligava a spingere i nostri mezzi, il mio Garmin comincia in modo preoccupante a distinguersi per la staticità del menù cartografico, dopo che il sentiero diventava più impervio, degno delle avventure di Sandokan e Yanez nei "Misteri della jungla nera" e dato che nessuno di noi aveva pensato di dotarsi di scimitarra, dobbiamo ritornare dolorosamente indietro, dopo aver capito tardi di essere significativamente fuori percorso. La mancanza di una scimitarra peró si rivela provvidenziale visto che probabilmente sarei finito infilzato o mutilato, da qualcuno dei partecipanti, visto che comincia a serpeggiare il malumore. Con fatica recuperiamo la strada, il mio Garmin completamente impazzito, non risponde più ai comandi, quando sincronizzeró il dispositivo a casa, dal momento che abbiamo perso la strada, la traccia in linea retta zompa direttamente al golfo di Guinea, tanto é vero che il giro é catalogato non in bici ma in deltaplano. A parte documenteró, quanto sto affermando, Capiró solo a posteriore che siamo incorsi nella maledizione del satiro con il gozzo, a cui non abbiamo pagato il legittimo tributo. Esausti approdiamo alla cascina Cirimilla, dove ci rifocilliamo con una buona dose di birra e un generoso panino. Dobbiamo ritornare prossimamente, in questo splendido parco , sperando di non incorrere nuovamente nell'oscuro personaggio, nel frattempo io ho portato il mio Garmin da un potente esorcista.
Seve Assietta