Da dove cominciamo: La Terra Santa per i cristiani, la Mecca per i musulmani, tornare a Woodstock o percorrere la Route 66 rileggendo Jack Kerouac per la Beat Generation. Ieri non è stata una gita ciclistica, ma un pellegrinaggio, un’esperienza mistica. Se facciamo eccezione del Marin County in California (che però presenta qualche controindicazione per organizzare la gita in giornata), il Finalese è uno dei luoghi più sacri per chi come noi è devoto al culto delle ruote grasse. Finalborgo, che non a caso ho scelto come luogo di partenza per quest’avventura, splendida borgata medievale sopra Finale, contiene la più alta concentrazione di MTB di alta gamma, non c’è bar che abbia una rastrelliera con grappoli di bici con un valore medio sopra i 5000 €. La vecchietta indigena va a comprare il pane con una Rocky Mountain, la tenera mammina porta il bimbo alla scuola materna con una Santa Cruz, il parroco va a benedire le case con una Yeti, mentre i grandi brand come Cannondale Specialized ecc. li regalano ai bambini a partire dal 6° anno. Partiti da Finalborgo cominciamo la fase 1 del giro, la salita a Caprazoppa che rimane a ponente di Finale, che si rivela piuttosto impegnativa e ripida. Dopo aver guadagnato rapidamente quota e fatto alcune immersioni in splendidi single track nel folto del bosco, il sentiero ci riporta verso Finale, percorrendo un lungo e stretto traverso a picco su un panorama mozzafiato del mare alla nostra destra. In teoria a questo punto l’avventura almeno per la fase 1 dovrebbe essere quasi terminata peccato che però occorre superare due grossi speroni il cui sentiero che la traccia vorrebbe farci percorrere è franato (e sbarrato da reti di ferro per impedirne l’accesso), per cui occorre faticosamente risalire su un sentiero non particolarmente pedalabile. Più in alto troviamo faticosamente un passaggio, ma ce lo dobbiamo guadagnare superando sbarramenti di metallo, alla maniera della compagnia dell’Anello ai Cancelli di Moria. Provati da questa prima avventura ritorniamo a Finalborgo, e cominciava a serpeggiare qualche battuta, “la chiudiamo qui”, nel frattempo il Barba si ritrovava la gomma posteriore a terra, è così il nostro sestetto un po' malconcio, faceva ingresso nella piazza principale di Finalborgo. Lo spirito combattivo dei LaslaAndé però prevaleva, riferrato il destriero di Mauro, incominciamo la fase 2 verso levante e l’altipiano delle Manie. Dopo la panoramica e ripida salita su asfalto, giungiamo sull’altipiano, nel quale una strada asfaltata al centro, è come un grosso fiume contornata da moltissimi affluenti, i quali sono tutti single track uno più bello dell’altro, dove incessantemente escono ed entrano mandrie sterminate di biker bardati di tutto punto di tutte le età a cominciare di ragazzini in tenera età. A questo punto abbandoniamo la traccia, si fa per dire fino a quel punto avevamo con scarso successo tentato di seguirla, visto che i nostri 4 Garmin ci avevano dati indicazioni non sempre concordi, ma applicando a noi una frase di Paolo Conte, il nostro è un mondo adulto e sbagliavamo da professionisti. Dicevo, lasciandoci ispirare e senza più l’utilizzo dei nostri sestanti, andiamo a goderci i sentieri, tutti mozzafiato, in particolare giungiamo uno sperone a strapiombo (già dronato da Fabrizio quest’estate) sul mare, dove c’è un affollamento degno di essere citato da onda verde insieme a quelli da Barberino e Roncobilaccio. A questo punto ci lasciamo guidare a scendere su un sentiero che va verso Varigotti, nell’ultima parte la mancanza di una scimitarra ci crea qualche problema, ma alla fine giungiamo felicemente a Finalborgo dopo, avere percorso un po' di lungomare di defaticamento.
Seve Assietta
A: non riesco a capire, boh, siamo completamente fuori.
B: a me veramente suggeriva di girare 200 metri fa...
C: no, no, cosa dite è giusto proseguire da qui.
D: a me dice di fare inversione a U
B: fermi tutti! Ci siamo, ci siamo, è la strada giusta!!
D: a me continua a dire di fare inversione a U....
E queste sono solo alcune delle continue segnalazioni che ci hanno guidato per quasi tutta la nostra gita.
6 dissidenti eLaslaAndè, 5 tracce caricate (due da Vanni), Barba ed io gli unici ad ascoltare divertiti e preoccupati i 4 "tracciatori".
Che dire, una grande gita voluta e organizzata dal Seve. Grande Seve!! Quella che trovate qui in questa pagina è la vera traccia. Il risultato di una giornata stupenda che potrete ricostruire con la preziosa testimonianza del Seve, la traccia GPX e Strava, una raccolta di foto e infine un video della K&K intitolato Genius @ Manie. Genius, dedicato al Seve. Lunga vita al Seve.
Kamel MGB