PIAN DELLE NERE E MONTI PELATI :
Per me è un ritorno alle origini, non ricordo la data esatta, ma era la Domenica delle Palme probabilmente dell’anno 1991, proprio in Val Chiusella, partendo da Baldissero Canavese (paese natale del mio primo amico di pedalate Gianni Borra), facemmo un giro, di cui ricordo poco se non quelle mammelle un po' strane che sono i “Monti Pelati”. Per me è stato il battesimo di una lunga militanza nel mondo della MTB.
Tornare dopo tutto questo tempo, per me è stata un’emozione e un momento catartico.
Questa volta, la pedalata è sicuramente meno intima, eravamo talmente tanti, che non sono riuscito a contare tutti i partecipanti.
Sicuramente qualche problema di omogeneità c’è stato, nella preparazione (non tanto nei mezzi, siamo abituati a convivere fra muscolari ed assistite), comunque sia pure con qualche difficoltà tutti sono arrivati al Pian delle Nere, dove i narcisi, nel momento migliore della fioritura, erano così fitti, da sembrare abbaglianti, le foto e i video riescono a rendere solo in parte, l’idea dello spettacolo. Un invito di una Signora, che saliva a piedi, con il quale abbiamo scambiato qualche battuta, è sembrato perfino grottesco: ”Mi raccomando non raccogliete tutti i narcisi!”. Anche avessimo voluto, avremo potuto prenderne, una piccola parte, ma per dovere di cronaca, non ho visto nessuno del nostro grande gruppo, recidere un solo narciso.
Quando abbiamo cominciato la discesa, sui famosi “Monti Pelati”, che, come il loro nome, recita, hanno la caratteristica, di avere una vegetazione molto scarna, rispetto al resto del territorio circostante.
Il sentiero che li attraversa è molto interessante, nel senso che da un punto di vista ciclistico, è impegnativo, ma allo stesso tempo appagante. Tra l’altro la temperatura media per la scarsità di vegetazione e forse anche per la natura geologica è decisamente più alta della media circostante.
A proposito delle particolarità tecniche, che si incontrano, ci sono anche ostacoli “artificiali” da “bike park” che si sommano agli impegnativi saliscendi, bisogna tenere una buona concentrazione per evitare sgradite sorprese. Purtroppo, uno di noi: Carlo, ha avuto la peggio, tanto da richiedere, poi un passaggio all’ospedale di Castellamonte, comunque almeno per il momento non sembra che le conseguenze siano preoccupanti.
Il resto del folto gruppo ha raggiunto l’ospedale di Castellamonte, solo per recuperare le auto, non per richiedere cure mediche.
Sicuramente è un giro da ripetere con un gruppo più compatto, anche perché grazie a Vanni e Kamel, sono stati raccolti documenti filmati, ma pensare di utilizzare il drone in modo più massiccio era impensabile con un gruppo così allargato.
A grande richiesta: “Monti Pelati II”, prossimamente su questi schermi!
Seve Assietta