Via Del Sale 12-13 giugno 2024 con i LaslaAndè.
Non poteva iniziare meglio di così questo giro di due giorni sulla Via del Sale coi Laslaandè: ritrovo al parcheggio di Limone Piemonte alle 8:00 di venerdì mattina.
Tutti organizzati in coppia con le auto. Per non correre il rischio di tardare qualcuno ha messo la sveglia alle 04:00, scelta che successivamente si rivelerà drammatica per i suoi compagni di stanza. Scopriremo in seguito il perché.
Durante il viaggio in auto si chiacchiera del più e del meno; lo fanno anche il duo Alfred e Barbun che parlano di BOT, azioni, spread, investimenti, titoli, compra, vendi, finché….. “scusa Alfred ma forse abbiamo sbagliato strada, la prossima uscita è CEVA! Non dovevamo andare verso Cuneo????” azz….. scrivo sul gruppo che tardiamo 10 minuti.
Prima di loro arriva persino il Gragno, seppure in ritardo. Come sempre.
Frattanto, sul piazzale, nell’attesa dei ritardatari ci si confronta su quello che ci si è portato nello zaino. Gli integralisti, naturalmente hanno solo il minimo necessario. Altri qualcosa in più: un cambio di scorta, se non addirittura un paio di ciabatte per essere comodi al rifugio.
Ma di cosa si sarà caricato questa volta Paolo che normalmente per un giro in giornata si porta sette canotte, otto magliette, tre paia di calze?
Mi giro per cercarlo e vedo prima uno zaino da 60 litri pieno zeppo e poi lui!!!!! (guardatevi le foto).
“AZZ…….. Paolo ma, ma, ma cosa ???!!!” “tranquillo Lurens: ho solo il minimo indispensabile, giusto due cosine”.
Finalmente anche Alfred e Barbun si presentano all’appuntamento e si può partire.
L’ adrenalina è alta ci spinge a passo di carica verso il Passo della Tenda, con breve stop ristoratore allo Chalet Le Marmotte.
Una volta ripartiti, raggiungiamo in breve la Stazione d’ingresso della Via Del Sale e poi si pedala in un paesaggio fantastico fino al famoso Tornante della Boaria, una balconata che si affaccia, a 1950 m di altitudine, sulla vallata di Limone che si vede in lontananza.
Il paesaggio continua ad essere stupendo malgrado le nuvole che iniziano ad accumularsi sopra i nostri caschi. Si pedala quasi sempre sopra i 2000 metri, con paesaggi che cambiano ad ogni curva, prati verdi costellati dal rosso dei rododendri, e da una fioritura mista di giallo, viola, azzurro. Superato il Col de la Boaria attraversiamo la zona carsica, uno vero spettacolo della natura.
Giunti al Colle dei Signori, dove si trova il rifugio Don Barbera, inizia a piovere; decidiamo di proseguire: siamo a metà percorso, quattro gocce mica ci fermeranno….. mantelline da Batman, giacchini antipioggia e si riparte. Ci troviamo così a pedalare in mezzo a una nebbia fitta, sotto una pioggia battente, con le terga massaggiate dal fango sollevato dalle ruote posteriori per almeno una dozzina di chilometri.
Finalmente, sotto una bella pineta, raggiungiamo l’altra stazione di ingresso della Via del Sale. Qui decidiamo di fare una breve sosta per prendere fiato ed asciugarci un pochino, per quanto possibile.
Siamo al buono, ripartiamo puntando alla Statua del Redentore e poi al Rifugio La Terza, la meta di tappa del primo giorno, dopo aver percorso circa 55 Km e scalato 2050 m di dislivello.
Al bar del rifugio, al riparo dal vento gelido e dalla nebbia, troviamo il conforto di birra a volontà, panini al “prosciutto cotto + formaggio”. Quindi docce calde, ricarica E-bike, una bella tavolata per la cena e poi, dritti in camera a riposarsi.
Manco a dirlo, a cena Paolo si è presentato bello impomatato, vestito in giacca, camicia bianca stirata, cravatta, scarpe nere lucide. Ecco spiegato il motivo del suo zaino da sherpa!
Si decide l’orario per l’indomani: sveglia alle 7,00, per essere pronti a ripartire entro le 8,30. Tutti d’accordo. Buona notte.
Ci addormentiamo quasi tutti con una certa difficoltà (sarà forse effetto dell’altitudine).
Suona una sveglia. Guardo l’ora, sono le 4:00! “Scusate! Scusate! Scusate…….. mi sono dimenticato di toglierla, è quella di ieri”. Questa volta The Giant ha davvero rischiato il linciaggio.
E’ mattina, sono le sette e la giornata è splendida. Kamel è già fuori a giocare con la gopro e tutti sono pieni di energie dopo avere consumato un’ottima e abbondante colazione. Il secondo giorno promette davvero bene. Tutti in sella!
Affrontiamo subito un bel sentiero in cresta per raggiungere il Colle del Garezzo e la sua galleria, passando prima dal Rifugio Sanremo e poi il passo Garlenda. Il paesaggio è meraviglioso, le vallate sono verdissime, il sole finalmente ci accompagna e in lontananza si scorge il mare.
Al di là della galleria si apre la valle Argentina che percorreremo per circa 20 km su strade sterrate e scassate.
Il paesaggio continua ad essere mozzafiato, sopra le nostre teste volteggia una coppia di Bianconi che ci osserva a lungo prima di scomparire nella vallata.
Il viaggio ci riserva un’altra sorpresa: la galleria di Colle Ardente, 450 m di oscurità totale ma il nostro Paolo estrae dal suo zaino una torcia che la illumina a giorno, consentendo a tutti una perfetta visibilità.
Si prosegue passando davanti al Rifugio Generale Domingo Fornara per arrivare sino al Colle Ardente dalle cui vicinanze parte un sentiero in pineta che ci porterà al punto più alto.
Inizia infine la lunga discesa verso il mare di Ventimiglia.
Al colle Melosa troviamo il Rifugio Allavena. Il gestore ci consiglia di imboccare il SuperBlu, un bellissimo e divertente sentiero in discesa che ci permette di raggiungere la strada asfaltata.
Ancora una trentina di chilometri, prevalentemente in discesa, ci consentono di raggiungere, dopo tanta montagna, il mare ristoratore.
Ah... dimenticavo: in spiaggia qualcuno si è portato l’ombrellone, la stuoia e il telo mare. Secondo voi, chi sarà stato?
Lurens