ALBERGIAN: forse per qualcuno è un brand di un mediocre Genepy, per me è un nome associato ad uno splendido itinerario, che circumnaviga l’omonima montagna che incombe su Pragelato, come una bandoliera di cartucce, tipo bandito messicano di un film di Sergio Leone, partendo dal “basso” dei 1300 mt di altitudine del lago del Laux al picco del colle Albergian di 2713 mt. Splendido itinerario che da oltre trent’anni mi è capitato di percorrere mediamente un paio di volte per stagione, con variegata tipologia di bici, compagni e anche eccezionalmente con quasi tutta la mia famiglia, nel quale agli inizi degli anni 2000 feci un tentativo quasi riuscito per sterminarla, ma questa è un’altra storia.
Venerdì 17 (i Laslaandè ovviamente non sono superstiziosi) verso sera saliamo in avanscoperta io Kamel e Francesco(mio figlio classe 90, l’unico che quando a casa pronuncio la parola Albergian non mi tira un pugno sul naso), saliamo grazie ad uno dei famosi “appoggini” della famiglia Kamel Alla mattina ci raggiungono felicemente: Mauro Barba, Roby da Pinerolo e Mike. La Val Troncea che fa da culla al nascente Chisone , ci accoglie , ma giunti alle baite diroccate di Laval, riempiamo le borracce e cominciamo la salita che abbandona la valle e si arrampica all’interno di quel che rimane un defunto comprensorio sciistico , che pur non essendo esteso, come il più blasonato di Sestriere, costituiva una valida alternativa sia per il prezzo, sia per per le belle piste che andavano dal Clot della Soma (pista nera da intenditori) fino alle piacevoli piste alte a ridosso del colle del Pis, che data l’altitudine erano sempre splendidamente innevate. Sul promontorio dove termina la vecchia seggiovia del Clot, l’indomito gruppo serra le file si prende un attimo di respiro, e con rammarico deve registrare la perdita della preziosa compagnia del Mike, il quale decide irrevocabilmente di ritornare a valle. Sappiamo che a questo punto la salita per gli ultimo 400 mt di dislivello per guadagnare il Col del Pis si fa impegnativa, ma tutti e 5 giungiamo senza colpo ferire, al primo colle che ci permette di affacciarci sull’altipiano che fa da mantello sulla schiena dell’Albergian ed intravedere il punto più alto e più significativo del giro: il colle Albergian. Perdiamo 200 mt di dislivello per scendere sull’altipiano di cui sopra, a questo punto il buon Roby, si accorge di non avere più con sé lo zaino, Roby munito della bici del Kamel che è l’unica compatibile per la statura e per la capienza di batteria, si arrampica nuovamente al Col del Pis mentre noi ci spaparanziamo e ammiriamo il panorama che ci circonda, non senza un po' di preoccupazione, perché notiamo in controluce la sagoma di Roby sul Pis che vaga disperatamente sul colle, senza ritrovare lo zaino smarrito.
Le nostre preoccupazioni si dissolvono, all’arrivo di un biker che inforca una Yeti e sulla schiena ha ben 2 zaini, evidentemente imbeccato da altri 2 gitanti che avevano capito che lo zaino apparteneva al nostro gruppo e si era gettato al nostro inseguimento per portarcelo, quando Roby affranto ritornava fra noi, si riappropria finalmente dello zaino smarrito. Niente può più fermare i 5 indomiti biker per l’ultimo assalto al papà di tutti i colli, giunti sul quale oltre a partecipare alla consueta attività documentativa della K&K Video, consolidiamo l’amicizia con Massimiliano il biker che aveva recuperato lo zaino di Roby, che appartiene ad un gruppo paragonabile per certi aspetti al nostro, ma di provenienza canavesana. Non ci resta che lanciarci alla ghiotta discesa che per 1400 appassionanti mt di dislivello, ci porta affrontando tutte le casistiche delle varietà tecniche dei migliori singletrek dell’ampio e panoramico canalone di cui percorriamo la parte orografica sinistra. Solo in prossimità del lago del Laux usciamo dal singletreck per percorrere un banale sterrato, che ci porta alla generosa (di questi tempi di siccità non è scontato) fontana vicino all’abitato del Laux.
Il resto è solo una piccola formalità di trasferimento su asfalto per ricongiungerci con Mike nel prato di Kamel dove la birra e i Gofree ci aiuta a concludere in modo degno una magnifica giornata.
Seve Assietta